ECOLABEL

E' possibile creare prodotti belli, economici, di qualità e rispettosi dell'ambiente? Sembrerebbe una sfida impossibile, se il miracolo non fosse già stato realizzato con successo dalle imprese europee che vantano il marchio Ecolabel, lo speciale riconoscimento che spetta ai prodotti in linea con i rigorosi criteri di qualità ambientale fissati dalla Commissione Europea. Il marchio Ecolabel (una margherita con dodici petali a forma di stella con al centro una E che sta per Europa e per Ecologia) esiste dal 1992 e dal 2000 è applicabile anche ai servizi, come ad esempio quelli turistici. Sono solo 103 (su un totale di più di 5 milioni) le aziende europee che possono vantarlo. Per ottenere l'Ecolabel, infatti, i prodotti devono risultare ecocompatibili in tutta la loro filiera produttiva, dall'estrazione di materie prime alla lavorazione, dalla distribuzione al consumo, fino allo smaltimento e all'eventuale riciclo. Per fare un esempio, si può pensare alla carta. Prodotti come fazzoletti, carta igienica, da cucina o per fotocopie possono fregiarsi della margherita solo se prodotti senza l'uso di gas di cloro come sbiancante, o servendosi di fibre di legno senza compromettere la gestione sostenibile delle foreste, o ancora osservando adeguate procedure per separare e utilizzare i materiali riciclabili ricavati dalle acque reflue.

Un procedimento severo e difficile. E, in effetti, criteri di ecocompatibilità sono stati studiati per rendere accessibile l'Ecolabel al massimo al 30% dei prodotti oggi venduti sul mercato. Senza contare che, le stesse aziende che hanno ottenuto il marchio, ogni 3-5 anni devono passare a criteri sempre più severi. Insomma, tanta fatica e investimenti importanti per ammodernare e organizzare i processi di produzione e commercializzazione alla piena ecocompatibilità. Ma ne vale la pena? Sembrerebbe di sì. Innanzitutto, perché il rispetto della natura è un interesse di tutti: risparmiare le risorse energetiche e naturali, usare con maggiore razionalità le materie prime disponibili, rispettare l'ambiente e preservarlo per le generazioni future sono obiettivi il cui valore è incalcolabile. In secondo luogo, Ecolabel è soprattutto un marchio di qualità, cioè uno strumento competitivo fondamentale in un mercato in cui i consumatori sono sempre più orientati verso prodotti "ad alto valore aggiunto". Infine, Ecolabel rientra nell'ambito delle cosiddette strategie di social marketing, cioè quelle tecniche che indirizzano gli acquisti verso i prodotti "etici" e "buoni", come, ad esempio, quelli che rispettano la salubrità dell'ambiente. Non a caso, in Italia hanno puntato su Ecolabel aziende che fanno della qualità e del rispetto dell'ambiente il loro cavallo di battaglia, come la Coop, l'Esselunga e la 3A Antonini, industria calzaturiera di successo che, tra le altre cose, produce le famose scarpe Lumberjack.

Ma come si fa ad ottenere l'Ecolabel? Le aziende interessate devono innanzitutto predisporre un dettagliato programma di adeguamento delle linee produttive e di commercializzazione e presentarlo al Comitato Ecolabel, presso il Ministero dell'Ambiente. E' poi l'Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente) che entro 60 giorni verifica la conformità del prodotto ai criteri Ecolabel ed entro 3 mesi concede la certificazione. Per tutte le informazioni, è disponibile il sito Internet: www.minambiente.it/Sito/ecolabel_ecoaudit/ecolabel_ecoaudit.htm.