6-01-2005 18:05

Energia dalle stalle

Dalle 50.000 tonnellate all' anno di letame prodotto da 2.500 bovini (nella sola Regione Emilia Romagna ne sono stati censiti 622.500 e i dati ISTAT indicano in Italia più di 12 milioni di capi) si ottengono, attraverso la digestione anaerobica a temperatura costante, circa 13.800mc al giorno di biogas che contengono 9.600mc di metano cosiddetto "biologico".

Considerato il potere calorifico del metano e assumendo prudenzialmente un rendimento globale del sistema del 50%, detratta l' energia necessaria a far funzionare l' impianti, si ricavano in un anno - attraverso impianti di cogenerazione - più di 17.000 MWh che possono essere immessi nella rete nazionale oltre a rilevanti quantità di calore utile  da sfruttare nel teleriscaldamento o per altre attività produttive.

Sono numeri significativi anche in considerazione del fatto che l' energia elettrica "dispacciata" viene comperata dal Gestore della rete nazionale e quella termica può essere venduta autonomamente dal produttore.Simili impianti - già largamente presenti in Germania, Olanda e Danimarca anche per reflui da allevamenti di suini e polli - producono anche un residuo secco che risulta essere un ottimo ammendante per terreni agricoli, inodore e depurato da ogni contaminate e sono sovente predisposti per trattare i fanghi degli impianti di depurazione fognaria e i rifiuti vegetali della produzione agroalimentare e conserviera.

5° censimento agricoltura

anno 2000

bovini

suini

 

n. di capi

n. di capi

Italia nord occidentale

5.006.979

9.503.998

Italia nord orientale

3.934.208

4.969.500

Italia centrale

969.979

1.319.955

Italia meridionale

1.369.701

1.036.477

Italia insulare

1.115.074

475.939

totale

12.395.641

17.305.899

fonte ISTAT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Concludendo: nelle stalle italiane c'e' potenzialmente tanta energia che non viene sfruttata se non in minima parte nei rarissimi impianti installati in alcune delle province emiliane e lombarde. Ipotizzando prudenzialmente che solo il 50% del letame prodotto riesca ad essere conferito dagli allevamenti bovini censiti in Italia, ragioni di convenienza tecnica ed economica portano ad escludere per ora quelli troppo distanti dai possibili centri di raccolta e quelli condotti all' alpeggio e allo stato brado o semibrado, si otterrebbe più del 10% del fabbisogno elettrico nazionale dichiarato da GRTN (Gestore Rete Trasmissione Nazionale) per il 2003, oltre all' energia termica di recupero.In un anno l' Italia incrementerebbe la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili riducendo la sua dipendenza dai combustibili fossili e dalla importazione di energia dall' estero evitando di "bruciare" più di 15 milioni di TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), inoltre - sul piano ambientale - sarebbero risparmiate gran parte delle corrispondenti emissioni in atmosfera e si comincerebbe ad affrontare adeguatamente l'emergenza incombente dovuta alla dispersione sul terreno di 170 milioni di tonnellate di pericolosi reflui zootecnici contenenti azoto, fosforo e potassio che contaminano i suoli e le falde idriche.