5-01-2004 17:51

Germania leader nel settore delle biomasse

La Germania è oggi uno dei massimi produttori europei e mondiali di energie da biomasse, cioè ottenute dalla combustione di legno, vegetali e rifiuti organici biologici. Una forma di energia pulita (non produce gas inquinanti) e rinnovabile (cioè potenzialmente inesauribile), che oltretutto rappresenta anche una vantaggiosa soluzione per il problema del trattamento e riciclo di alcuni materiali di scarto (residui agricoli e forestali, residui agroindustriali, residui organici e dei reflui zootecnici).

Secondo molti scienziati, le biomasse potrebbero rappresentare in futuro una delle migliori alternative alla dipendenza da petrolio, e una fonte energetica più sicura ed efficiente del nucleare. Dalle biomasse, infatti, è possibile ricavare biogas e olii combustibili per le più svariate applicazioni, dal trasporto alla produzione industriale. Senza contare che già la semplice combustione delle biomasse produce energia pulita e a basso costo per il riscaldamento degli ambienti. Per la Germania la leadership nel settore delle biomasse rappresenta la possibilità di garantire il futuro energetico del Paese alleggerendo la  dipendenza nei confronti degli idrocarburi. Ma significa anche contrastare il crescente inquinamento atmosferico e conquistare la supremazia in un settore tecnologico dalle potenzialità enormi. Le biomasse, infatti, rappresentano un business energetico non indifferente: il loro utilizzo offre interessanti prospettive per la riconversione, la diversificazione e l'integrazione delle fonti di reddito del settore agricolo, e per la creazione di occasioni occupazionali in zone marginali attraverso la valorizzazione economica dei sottoprodotti agro-zootecnici e dei residui organici.

A facilitare il cammino tedesco verso le biomasse è arrivata una nuova legge, entrata in vigore lo scorso 1° agosto, che incentiva il ricorso alle energie rinnovabili. Contributi e sgravi fiscali sono previsti per tutti gli operatori del settore agricolo che reimpiegano gli scarti e i derivati di produzione (tra cui anche il letame, ad esempio) per la produzione di energia elettrica, calore e biogas.

Ma, nonostante il largo consenso generato da queste iniziative, non mancano le opposizioni (soprattutto da parte delle grandi industrie energetiche) e i dubbi. In particolare, anche se in prospettiva le biomasse possono rappresentare un pilastro importante del sistema energetico, per ora il costo dei combustibili ricavati dalle biomasse è di 2 o 3 volte superiore a quello dei combustibili fossili tradizionali. Inoltre, per coprire con le biomasse il fabbisogno mondiale di energia soddisfatto oggi dagli idrocarburi e dal carbone, si stima che bisognerebbe sfruttare almeno 12 milioni di chilometri quadrati di terreni (22 volte la superficie della Francia). Terreni che verrebbero sottratti alla produzione alimentare, naturalmente, con tutti i problemi sociali ed economici che ne