I bracconieri del mare truffano Stato e UE

Dal 1° gennaio 2002 il regolamento CE n.1239/98 proibisce nei mari di tutta l'Unione Europea  la pesca con le "spadare", le grandi reti utilizzate per la caccia al pescespada, con la sola eccezione del mar Baltico e di alcuni tratti di costa Atlantica). Questi strumenti, che raggiungono i 10 chilometri di lunghezza e sono alte come palazzi, sono infatti micidiali per l'ecosistema marino, perché oltre a catturare il pescespada fanno strage di uccelli marini e numerose specie protette come delfini, tartarughe e capodogli.

Per favorire il rispetto della legge e aiutare i pescatori nella riconversione delle loro barche e delle attrezzature da pesca, l'UE e l'Italia hanno stabilito speciali sovvenzioni. Molti pescatori scorretti, tuttavia, hanno intascato i fondi (che in alcuni casi hanno raggiunto anche i 260mila Euro) senza dismettere le "spadare". Una truffa abominevole che causa un doppio danno: all'ecosistema marino e alle casse pubbliche.

La scoperta è avvenuta a seguito del ritrovamento di delfini arenati, soprattutto sulle coste tirreniche. In questi ultimi giorni, anche su impulso del Ministero dell'Agricoltura, si sono intensificati i controlli per reprimere i comportamenti scorretti e individuare i disonesti che hanno fruito dei fondi di riconversione senza rispettare gli obblighi previsti.