Il Parco della Costa Teatina

 
Quali opportunità? Quali problematiche? Quali azioni da intraprendere?

 

Pescara 6 settembre 2011

 

L'Associazione Ambiente e/è Vita Abruzzo onlus interviene nel dibattito sul Parco Nazionale della Costa Teatina, introducendo elementi di novità e differenti punti di osservazione delle problematiche connesse, al fine di fornire un suo fattivo e concreto contributo che miri a rendere realizzabile quel connubio fra tutela ambientale e sviluppo socio-economico, racchiudibile semplicemente nel binomio sviluppo sostenibile che, mai come in nessun altro luogo, appare stringente e necessario, nell'ambito di un territorio così denso di ricchezze ambientali e nello stesso tempo così intensamente antropizzato.

Innnanzitutto è necessario ricordarsi che nella fascia costiera teatina, fra Ortona e San Salvo, sono già individuate 4 Riserve Naturali di interesse Regionale (Ripari di Giobbe, Punta Acquabella, Grotta delle Farfalle, Punta Aderci) e un'area di interesse storico-artistico (Abbazia di San Giovanni in Venere). Queste aree, a eccezione di Punta Aderci (che pure presenta numerose problematiche nell'ambito gestionale), costituite Riserve in seguito alla promulgazione della L.R. 5/2007, a tutt'oggi non risultano essere state effettivamente attivate, dotandole di tutti gli strumenti necessari e previsti dalla legge (da una sede, al Piano di Assetto Naturalistico, a una progettazione strategica per lo sviluppo). Sarebbe quindi oltremodo opportuno che la Regione sollecitasse gli Enti Locali competenti ad attivarsi concretamente al fine di perseguire le finalità di tutela e salvaguardia che sono state alla base della individuazione di queste aree protette. E' chiaro che, in un contesto territoriale così frastagliato e complesso, come quello della costa teatina, la tutela ambientale non può prescindere dalla centralità dell'uomo nel sistema ambientale locale: centralità che non significa utilizzo scriteriato del territorio ma: salvaguardia delle produzioni tipiche locali; sviluppo sostenibile del turismo e delle infrastrutture connesse, anche attraverso l'individuazione di tecnologie innovative ed ecosostenibili; diffusione dell'immagine della costa teatina in ambito nazionale e internazionale. Insomma in poche parole: è necessario far funzionare al meglio le Riserve, dotandole di tutti gli strumenti per poter assolvere ai compiti istituzionali loro preposti. Ed è sulle Riserve che si deve concentrare anche il dibattito sul Parco della Costa Teatina, perché queste possono costituire il nucleo originario di un nuovo concetto di Parco, un Parco diffuso, un Parco a Isole, connesse far loro in un sistema territoriale a rete. E' qui la soluzione, è qui il futuro per questa importantissima fascia del territorio abruzzese. Ma per giungere a questi risultati è necessario procedere per gradi, senza imposizioni dall'alto, coinvolgendo gli abitanti, gli operatori turistici ed economici in generale, nella contrattualizzazione di un Patto Sociale fra Società/Comunità e Ambiti del Parco/Riserve. Solo con un coinvolgimento attivo e consapevole, lontano da strumentalizzazioni, sguaiati proclami o profezie di imminenti catastrofi ambientali, potrà nascere un Sistema Territoriale di Tutela e Sviluppo che possa arrivare a costituire un paradigma di riferimento anche per altre realtà nazionali e internazionali. E' su questa strada che tutti quanti noi dobbiamo incamminarci, in modo spedito e convinto, per far sì che, concretamente, si pongano le basi per un reale sviluppo sostenibile della Costa Teatina, evitando al contempo che effimeri entusiasmi, critiche e proclami di varia specie e vana utilità, vadano a nuocere all'intero Sistema Uomo-Ambiente di questo territorio.

 

La Segreteria Regionale

Ambiente e/è Vita Abruzzo Onlus

 

Patrizio Schiazza (segretario)

Davide D'Errico (Vice-segretario)