2002 Gennaio

di Nino Sospiri

I nostri
ragazzi devono crescere avendo la possibilità fin da
piccoli di conoscere le buone regole del vivere civile,
per diventare un giorno cittadini coscienziosi e rispettosi
degli altri e della Natura in cui vivono.
Rappresenta, quindi, un nostro preciso impegno
morale coinvolgerli in un processo di ricerca, sperimentazione
e riflessione, per incoraggiare comportamenti
corretti e attivi, realizzando così una piena e
consapevole gestione sostenibile dell'ambiente naturale
e urbano.
L'educazione - intesa come formazione, sensibilizzazione,
informazione - rappresenta senz'altro un indispensabile
strumento di cittadinanza, di partecipazione,
di liberazione di energie creative, di orientamento
e di incoraggiamento a nuove professioni ambientali e
allo sviluppo della compatibilità con l'ambiente di
quelle esistenti.
Le politiche attive di prevenzione del danno ambientale
hanno evidentemente nell'educazione alla Natura un
loro canale privilegiato, in quanto mirano a rendere più
responsabili, consapevoli e compatibili con il futuro i
comportamenti e le scelte che le persone e la comunità
fanno quotidianamente.
Fino a ieri si parlava di "protezione o salvaguardia della
Natura", oggi noi tutti operiamo per la corretta
"gestione dell'ambiente" e ci sforziamo di coniugare
questo con il progresso, per incoraggiare i principi
dello "sviluppo sostenibile". Un concetto che, a nostro
avviso, può essere più estensivamente tradotto con l'espressione:
"uno sviluppo che soddisfi i bisogni dell'attuale
generazione, senza compromettere la capacità di
quelle future di rispondere ai loro". In questa formula
viene espresso, quindi, un principio universale di solidarietà
tra generazioni che non può essere disatteso e
che potrà essere realizzato esclusivamente favorendo
una trasformazione delle forme e dei modi oggi in uso
per l'insegnamento dell'educazione ambientale, promovendo
un tipo di conoscenza sostenibile e responsabile
che evidenzi il rapporto tra uomo e ambiente e uomo e
uomo.
Per questi motivi, già dai primi giorni della XIV
Legislatura, ci siamo fatti promotori di una nuova
Legge che istituzionalizzi l'educazione ambientale nelle
scuole dell'obbligo, rendendola una materia di insegnamento
come le altre, non più abbandonata all'iniziativa
e alla sensibilità dei singoli insegnanti. Si tratterebbe, in
definitiva, di dare finalmente piena attuazione all'accordo
di programma tra il Ministero della Pubblica
Istruzione e quello dell'Ambiente firmato nel 1996, che
indicava come obiettivi: "la promozione sia della corretta
conoscenza delle tematiche ambientali, sia di comportamenti
responsabili e attivi verso il comune patrimonio ambientale, in
favore della gestione sostenibile degli ambienti naturali ed urbani".
Il Governo allora in carica varò tale provvedimento,
probabilmente, per soddisfare finalità di carattere
politico-propagandistico, considerato che i principi e
gli auspici espressi in quella Carta sono rimasti in larga
parte non applicati.
Partendo da quel testo, credo sia giunto il tempo di
affrontare seriamente l'intera questione, prevedendo
anche nell'ambito della riforma dei cicli scolastici
oggetto di discussione in queste settimane uno spazio,
fosse anche esiguo ma significativo, per educare i
nostri giovani al rispetto della Natura, di se stessi e
degli altri.
Per avere: oggi, ottimi ed efficaci divulgatori in famiglia
dei comportamenti ecologicamente più corretti;
domani, cittadini più responsabili.

 

Sommario

Alemanno: "L'agro-alimentare è uno dei settori che trascinerà la ripresa economica" p. 4
Il Parlamento approva il triangolo delle balene p. 6 Come gestire al meglio i porti p. 7
Dove finiscono gli inquinanti? pag. 8
L'inverno più freddo p.9
Storia di un ecoterrorista pentito p. 10

Soluzioni allo studio per salvare Venezia p.11
Marrakesh, accordo Storia di ordinaria raggiunto p.12
Burocrazia pag. 13
In viaggio alla scoperta dell'Etna pag. 14
In trincea durante la Grande Guerra. Esperienze p.16

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