Febbraio
di Nino Sospiri
Non a caso i Paesi che promuovono la ricerca scientifica dedicando
ad essa risorse adeguate, sia in termini di uomini
che di strutture, sono anche quelli socialmente ed economicamente
più avanzati.
Ma perché la ricerca svolga appieno il suo compito non
bastano gli uomini e le risorse; occorre anche che gli
scienziati abbiano piena libertà di azione in modo da
svolgere il loro compito senza alcun condizionamento,
guidati solo dal rispetto per l'uomo e per l'ambiente che
lo circonda. Solo in questo modo la ricerca scientifica
sarà grado di svolgere appieno il suo ruolo per il benessere
e il progresso dell'umanità.
Ma altrettanto importante è l'uso che viene fatto dei risultati
della ricerca. Applicazioni che abbiano come fine ultimo
solo il profitto e comunque l'interesse di pochi a
danno dei più e che rappresentino un pericolo per la salute
e per l'ambiente sono ancora più dannosi che il condizionamento
stesso della ricerca.
Ecco quindi chiaramente individuata la situazione ottimale
che vede come compito della ricerca scientifica
quello di sviluppare liberamente la sua attività secondo
una etica riconosciuta, mentre il ruolo dei Governi deve
essere quello di regolamentarne e farne utilizzare i risultati
nell'interesse del Paese e per il bene della comunità.
Qualsiasi deviazione da questi ruoli e da questi principi
non può che portare a conseguenze negative e a gravi
squilibri economici e sociali.
Questo purtroppo è quanto sta accadendo un po' in tutto
il mondo ma che sta assumendo contorni particolarmente
inquietanti nel nostro Paese; e la responsabilità di tale
situazione appare risiedere principalmente nelle attuali
forze di Governo che appaiono chiaramente impreparate
ed incapaci a svolgere, con toni spesso arroganti e pretestuosi,
il compito loro assegnato.
Per prima cosa occorre rilevare che il supporto dato oggi
alla ricerca in Italia risulta più una elemosina che un serio
finanziamento, costringendo le migliori menti scientifiche
ad emigrare e acquisire successi in altri Paesi. Gli strombazzati
finanziamenti dell'ultima
ora per riportare in
Italia questi ricercatori
sono solo pura propaganda
elettorale più che una seria
azione di recupero di cervelli.
In secondo luogo, cosa ancora più grave, stiamo assistendo
ad una sequela di dichiarazioni e di interventi, confusi
e contraddittori, da parte di ministri, politici e politicanti,
dettati non si sa se da ignoranza o presunzione, che
stanno disorientando completamente l'opinione pubblica
e suscitando la giusta rabbia e reazione da parte delle
categorie produttive spesso ingiustamente penalizzate.
I problemi della "mucca pazza" e dei cibi transgenici,
tanto per fare alcuni esempi, vengono trattati con emotività
e improvvisazione, con repentini cambi di rotta e di
direttive, a seconda degli umori della piazza, dando una
chiara indicazione della più completa mancanza di senso
di responsabilità e di coerenza nella gestione della cosa
pubblica.
Ma che cosa ci si poteva aspettare da personaggi che
hanno fatto del "no" e del "non fare" un loro credo politico
e che sono persino riusciti a far insorgere e scendere
in piazza i più illustri nomi della ricerca, notoriamente
schivi a questo tipo di comportamenti? Personaggi che
dopo aver massacrato la scuola, nel principio del diritto
allo studio e alla promozione uguale per tutti indipendentemente
dalle capacità e dal merito, adesso stanno cercando
di recuperare il terreno perduto con riforme
improvvisate e incoerenti che stanno rischiando di
distruggere quel poco di buono che era ancora rimasto
nelle strutture e nei programmi delle nostre scuole.
Un Governo, quello attuale, che, pur comprendendo persone
che hanno fatto la loro carriera politica nel nome
dell'ambientalismo, non è stato nemmeno in grado di
introdurre l'educazione ambientale nei programmi scolastici.
L'Italia non è più in grado di sopportare le gesta e le azioni
di questi ciarlatani. Per rimanere al passo con il mondo
civilizzato ed in particolare con la nuova Europa la
gestione della cosa pubblica dovrà essere affidata a persone
capaci e competenti, ma soprattutto decise a riportare
il livello civile, culturale e scientifico del nostro Paese
all'altezza della nostra antica storia.
Sommario
PAG. 3 L'editoriale di Nino Sospiri
PAG. 4 Meno petrolio, energia più pulita
PAG. 5 La riduzione delle emissioni? Un fallimento
PAG. 6 Si viaggiare, ma ad idrogeno e senza inquinare
PAG. 7 Celle a combustibile, energia del futuro
PAG. 7 Tre buoni motivi per scegliere il «celle fuel»
PAG. 8 Pescatori, quanti sacrifici
PAG. 9 Un salto nel web
PAG. 10 Mores, il premio di poesia
PAG. 11 Il racconto di uno studente
PAG. 12 Il ritorno dell'agricoltura biologica
PAG. 14 Coltivare secondo tradizione
PAG. 15 Un caso esemplare: le trote Ogm non funzionano
PAG. 16 Natura tra parole e poesia
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