Febbraio
di Nino Sospiri
Queste le conclusioni più i n c o r a g g i a n t i presentate di recente nel rappo r t o sull'Ambiente in Italia dell'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione
allo Sviluppo E c o n o m i c o .
Questioni ancora p a r z i a l m e n t e
irrisolte sono,
invece, quelle
relative all'inquinamento
dell'aria
in città,
soprattutto per le
polveri sottili e l'ozono; alla qualità delle acque e
alla depurazione delle stesse; alla quantità dei rifiuti
e al loro smaltimento in discariche fuori norma; alla
protezione delle specie animali minacciate di estinzione.
Luci ed ombre, in particolare, permangono sulle problematiche
relative alla mobilità urbana. Il numero
delle auto private è cresciuto del 16 per cento negli
anni ‘90 (56 auto per 100 persone nel 2000); gli
incentivi fiscali ed economici hanno tuttavia permesso
un rinnovo del parco circolante ed una riduzione
conseguente delle emissioni: la percentuale di vecchie
auto è scesa a 37,2 per cento. Ancora alta rimane,
invece, la percentuale di camion (50,8 per cento)
e autobus (60,9 per cento) con più di 10 anni.
L'impegno del Governo è mirato all'adozione di
soluzioni strutturali e permanenti.
Per incentivare
l'acquisto di
mezzi più
moderni e meno
inquinanti positiva
appare la strategia
individuata
dal Ministero
dell'Ambiente e
della Tutela del
Territorio, in
accordo con
quello delle
Infrastrutture e
dei Trasporti, di
sostenere con 7,7
milioni di euro
l'anno per il
triennio 2001-
2003 gli acquisti
di nuovi veicoli
a metano, gpl,
elettrici e le conversioni a gpl e metano.
L'Italia ha promosso, inoltre, l'introduzione di carburanti
ecologici anticipando diverse direttive UE. A
seguito di queste azioni su auto e carburante, ricorda
l'Ocse, siamo riusciti a ridurre gran parte delle emissioni
dovute al trasporto su strada.
Ulteriori risultati positivi potranno essere ottenuti
agevolando la diffusione di misure innovative per la
mobilità sostenibile, come bollini blu, vigili elettronici,
auto condivise, tecnologie integrate per la
gestione del traffico.
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