Giugno

L'EDITORIALE di Nono Sospiri

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A questo appuntamento ufficiale, come ogni anno, ha fatto seguito la discutibile e deprecabile pratica di cento e una associazioni, che a vario titolo si sono sentite in dovere di pubblicare le proprie classifiche sul mare più blu, sulle spiagge più bianche, sulla località balneare più accogliente e persino su quella abitata dagli indigeni più simpatici! Valutazioni che lasciano il tempo che trovano, perché stimate considerando in particolare aspetti geografici, politici ed economici, piuttosto che analizzando le provette in laboratorio e proponendo un'indagine scevra da ogni pericolo di contaminazini. A ciò occorre aggiungere la colpevole (o forse complice?) enfatizzazione di tali studi da parte dei mezzi di comunicazione di massa. Il tutto a comporre un quadro dipinto con le tinte fosche della disinformazione e della strumentalizzazione.

Detto ciò, passiamo alle buone notizie. Dei 7375,3 chilometri di costa marina, quest'anno ne risultano controllati e balneabili 5017,1 (il 68,0 per cento). Dei rimanenti, circa 885 (il 12 per cento) sono vietati alla balneazione per motivi indipendenti dall'inquinamento (presenza di porti, servitù militari, parchi marini etc), altri 400 (il 5,4 per cento) non sono idonei alla balneazione per inquinamento e solo poco meno di 1a (lo 0,2 per cento) risultano insufficientemente campionati (con una diminuzione rispetto allo scorso anno di ben 165,2 Km).

Questi risultati testimoniano quanto il Governo non solo abbia finalmente garantito un monitoraggio adeguato della balneabilità delle coste italiane per permettere ai cittadini una puntuale conoscenza delle condizioni igienico-sanitarie dei singoli tratti campionati, ma anche come abbia posto in essere provvedimenti e adottato soluzioni in grado di garantire il miglioramento generalizzato dello stato di salute del mare: la percentuale di costa controllata e balneabile è aumentata dal 65,7 per cento del 2000 al 68,0 per cento del 2001. Un risultato che diventa ancora più incoraggiante se consideriamo che proprio dal 2001 sono entrate in vigore alcune modifiche alla normativa vigente (D.P.R. 470/1982), che prevedono nuovi e più restrittivi criteri per la determinazione dell'idoneità alla balneazione.

Significative del cambio di marcia promosso sulle politiche ambientali in Italia sono le dichiarazioni del ministro della Salute: "L'ambiente incide sullo stato di salute e per questo motivo uno degli obiettivi generali del nuovo Piano  Sanitario Nazionale 2002-2004 sarà focalizzato proprio sul rapporto fra ambiente e salute".

Sottoscriviamo e approviamo.

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