Settembre

di Nino Sospiri 

Le relazioni sulla qualità dell'aria
respirata nelle nostre città dipingono
sovente un quadro dalle tinte
ammantate di una coltre di inquinanti
che minano ogni giorno la
salute dei cittadini, tanto da richiedere
un'immediata regolamentazione
del trasporto privato e una più
efficace depurazione dei gas di scarico
dei mezzi di trasporto pubblico.
Si tratta, in sostanza, di seguire due diverse possibili
strategie d'intervento: nel senso della modernizzazione
dei veicoli e dell'utilizzo di combustibili meno inquinanti
e in quello della
riduzione del traffico tout
court.
Entrambe le soluzioni
apparirebbero efficaci
nella misura in cui fossero
adottate in un quadro
generale di interventi strategicamente
mirato. In
questo senso riteniamo
utile limitare il transito dei
veicoli privati in centro
(dove spesso lo stesso tessuto
urbanistico, per una
propria connotazione
storica originaria legata al transito prevalentemente
pedonale, poco si presta a sostenere un inteso passaggio
di auto), utilizzando anche tecnologie moderne di
controllo dei varchi. A patto che queste funzionino con
efficacia e non costituiscano un'intollerabile vessazione
nei confronti di automobilisti ignari (il caso delle
migliaia di multe comminate impropriamente dal sistema
Iride del Comune di Roma è certo un esempio
negativo da non ripetere).
Oltre ai veicoli a quattro ruote,
inoltre, occorrerebbe tenere nella
giusta considerazione anche la possibilità
di inibire il transito anche a
quelli a due ruote di vecchia generazione:
secondo quanto dimostrato
dall'agenzia statunitense per la
Protezione dell'Ambiente, infatti,
sono proprio i motocicli, producendo
in media venti volte più
emissioni inquinanti delle automobili
più moderne, i responsabili del
12 per cento degli idrocarburi presenti
nell'atmosfera e del 3 per
cento del monossido di carbonio.
Valori certo da non sottovalutare.
ul fronte del trasporto pubblico, che deve certamente
diventare competitivo e realmente alternativo per frequenza
e comodità con quello privato, utile sarebbe
prevedere la disponibilità
esclusiva nelle aree urbane
di un unico grado di
gasolio con contenuti
minimi di zolfo e degli
altri componenti idrocarburici
pericolosi. Ciò può
ottenersi in tempi brevi
vincolando le municipalizzate
di trasporto pubblico
ad utilizzare esclusivamente
gasolio di origine
vegetale (biodiesel).
Questo tipo di carburante
dovrebbe presentare
un livello di tassazione inferiore a quello del gasolio
attuale, in linea con il concetto della cosiddetta "carbon
tax" (articolo 8 della legge 23 dicembre 1998, n. 448), i
cui introiti potrebbero essere in parte destinati ai produttori
per incentivarne la commercializzazione anche
tra privati e al di fuori dei centri urbani. Questo è il
senso delle proposte di legge già presentate alla Camera
(A.C. 371) e al Senato (DDL 74).

Download